VIVERE SPORTIVAMENTE. SEMPRE.
Un progetto dei
Centri Giovanili di don Antonio Mazzi
“Il 60% dei Giovani tra gli 11 e i 14 anni non pratica lo Sport.
E così rischiano di assumere Stili di Vita e Comportamenti Sbagliati”

Lo sport fornisce ai giovani i valori, gli strumenti e le conoscenze per poter scegliere
ABC dello sportivo promuove i valori educativi dello sport: educazione, legalità,
tolleranza. Lo sport aiuta a stare bene e a diventare cittadini consapevoli e rispettosi
delle regole della comunità. I campioni sono modelli da seguire non esclusivamente
per i successi ottenuti ma soprattutto per le loro storie e per i loro sacrifici.
ABC dello sportivo gode del patrocinio morale del CONI Nazionale


Lo sport fornisce ai giovani i valori, gli strumenti e le conoscenze per poter scegliere
ABC dello sportivo promuove i valori educativi dello sport: educazione, legalità, tolleranza. Lo sport aiuta a stare bene e a diventare cittadini consapevoli e rispettosi delle regole della comunità. I campioni sono modelli da seguire non esclusivamente per i successi ottenuti ma soprattutto per le loro storie e per i loro sacrifici.
ABC dello sportivo gode del patrocinio morale del CONI Nazionale
FOCUS
Le cause dell’abbandono
Il modello di sport proposto dagli adulti ai ragazzi è costruito su paradigmi che spesso non prevedono gioco, gioia, allegria.
Al loro posto ci sono invece pressioni eccessive, esasperato agonismo fin da giovanissimi, il risultato e la vittoria a tutti i costi, l’illusione di diventare campioni, genitori e allenatori troppo esigenti e pressanti, che riversano sui ragazzi aspettative insostenibili, allenamenti noiosi, mancanza di supporto emotivo nei momenti delle sconfitte.
L’intensità dello studio aumenta nel passaggio tra scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado, intorno ai 13-14 anni.
Le difficoltà legate alla socializzazione e alla competizione con i compagni spesso tolgono entusiasmo allo sport.
Spesso già in età precoce si richiede un livello troppo alto di competizione col rischio di sopportare sempre peggio il fallimento e la sconfitta.
Il non sempre facile rapporto con l’allenatore, a volte poco attento alla relazione e spesso troppo esigente, compromette l’entusiasmo del giovane.
La troppa fatica fisica che si deve sopportare durante gli allenamenti limita fortemente la motivazione a continuare.
Le strutture sportive a volte troppo lontane e talvolta fatiscenti, i costi troppo alti,
i genitori troppo pressanti.
FOCUS
Le cause dell’abbandono
Il modello di sport proposto dagli adulti ai ragazzi è costruito su paradigmi che spesso non prevedono gioco, gioia, allegria.
Al loro posto ci sono invece pressioni eccessive, esasperato agonismo fin da giovanissimi, il risultato e la vittoria a tutti i costi, l’illusione di diventare campioni, genitori e allenatori troppo esigenti e pressanti, che riversano sui ragazzi aspettative insostenibili, allenamenti noiosi, mancanza di supporto emotivo nei momenti delle sconfitte.
L’intensità dello studio aumenta nel passaggio tra scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado, intorno ai 13-14 anni.
Le difficoltà legate alla socializzazione e alla competizione con i compagni spesso tolgono entusiasmo allo sport.
Spesso già in età precoce si richiede un livello troppo alto di competizione col rischio di sopportare sempre peggio il fallimento e la sconfitta.
Il non sempre facile rapporto con l’allenatore, a volte poco attento alla relazione e spesso troppo esigente, compromette l’entusiasmo del giovane.
La troppa fatica fisica che si deve sopportare durante gli allenamenti limita fortemente la motivazione a continuare.
Le strutture sportive a volte troppo lontane e talvolta fatiscenti, i costi troppo alti,
i genitori troppo pressanti.
Quali le conseguenze dell’abbandono della pratica sportiva?
Solitudine, paura e incapacità nelle relazioni. Depressione cronica.