Oggi sul giornale online “Il Post” è stato pubblicato un articolo che afferma: “Nei servizi di assistenza psichiatrica le adolescenti sono aumentate dopo la pandemia, superando i ragazzi e stimolando alcune riflessioni sulle differenze di genere nella salute mentale. […] La questione di genere che emerge da questi dati è abbastanza in linea con un fenomeno che era già stato osservato, e cioè l’aumento, dopo la pandemia, dei ricoveri per disturbi del comportamento alimentare, condotte autolesioniste e tendenze suicidarie: sono tutte cose che derivano solitamente da disturbi dell’umore e depressione, che colpiscono tipicamente più le donne degli uomini.”
Ogni tanto compaiono articoli di trattano del disagio sociale nei giovani. I toni sono prevalentemente allarmistici. Ma c’è effettivamente da preoccuparsi? Ecco alcuni dati emersi dal Rapporto “Generazione Post Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid 19”, elaborato in collaborazione con Censis, Consiglio nazionale dei giovani e Agenzia nazionale dei Giovani a giugno 2022: il 26,7% dei giovani dichiara che durante la pandemia la sua salute è peggiorata e il 97,5% ha avuto almeno un piccolo malessere. Il più ricorrente è il mal di testa, che ha colpito il 69,1% degli under 37enni; il 57,1% ha sofferto di mal di schiena o dolori articolari; il 41,9% ha avuto problemi intestinali; il 39,1% mal di stomaco o disturbi esofagei. Sono aumentati i giovani che soffrono di mal di schiena (+33,2 la differenza percentuale), mal di testa (+38,0 punti percentuali), mal di stomaco, gastrite, problemi digestivi (+21,6 punti percentuali), problemi intestinali (+22,7 punti percentuali). Il 45,5% dei giovani dichiara che dopo la pandemia desidera trascorrere a casa più tempo possibile, il 47,9% ha sviluppato una sorta di agorafobia e ha paura a frequentare locali e luoghi affollati, il 46,9% dichiara di sentirsi fragile e il 31,8% si sente solo, quota che sale al 39,4% tra i giovanissimi. Inoltre il 44,6% degli under 37enni (49,4% tra chi ha tra i 18 e i 25 anni) dichiara che durante l’emergenza sanitaria ha avuto problemi psicologici e di aver sofferto di ansia e depressione, e l’81,0% dei presidi delle scuole secondarie ritiene che tra gli studenti siano sempre più diffuse forme di depressione e di disagio esistenziale, rese più gravi dalla pandemia.
La situazione è disastrosa. Allora cosa possono fare gli adulti per gli adolescenti ed i giovani?
Gli adulti devono:
- essere genitori competenti;
- prendere coscienza e consapevolezza della gravità del disagio giovanile;
- progettare momenti e luoghi per favorire l’eggragazione dei giovani;
- sensibilizzare adolescenti e giovani sulla necessità di praticare musica, sport, teatro, danza, volontariato.
I Centri Giovanili don Mazzi lavorano per aiutare le comunità a realizzare queste azioni.