L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nella Relazione al parlamento 2019, ha sottolineato che: “quando abbiamo domandato [ai ragazzi] cosa servisse per migliorare il loro quartiere, hanno in prevalenza chiesto luoghi di aggregazione (campi sportivi, parchi verdi) e mezzi di trasporto pubblici per poter raggiungere un cinema o un amico in un’altra zona della città”.
Sempre di più i centri aggregativi sono un presidio insostituibile nelle politiche di contrasto della povertà educativa e nel favorire la crescita delle comunità educanti sul territorio. Occupandosi del tempo libero di bambini e ragazzi, lo spettro di azione dei centri aggregativi abbraccia per sua natura tutti gli ambiti della lotta alla povertà educativa: istruzione, servizi sociali, attività culturali, sportive e ricreative.