Nel pomeriggio di giovedì 17 ottobre è stata ufficializzata la partnership tra i Centri Giovanili don Mazzi e la Virtus Verona, la seconda società di calcio professionistica veronese che milita nel campionato nazionale di serie C. L’accordo è stato siglato presso la sede rossoblù di via Montelungo, 7 poco distante dallo stadio Gavagnin-Nocini.
A fare gli onori di casa il direttore generale Diego Campedelli accompagnato dal responsabile ufficio stampa Paolo Sacchi.
“Siamo davvero felici di ufficializzare questa sinergia” – spiega Giovanni Mazzi, presidente Centri Giovanili don Mazzi – “che di fatto è già attiva da un paio di anni. Infatti, gli atleti della Virtus sono stati più volte ospiti delle mattinate che abbiamo organizzato nelle scuole della provincia di Verona con il progetto ABC dello sportivo coordinato da Alberto Cristani. Questa stretta di mano, quindi, non è solo simbolica ma è un vero e proprio suggello ad un rapporto che si è costruito nel tempo, una collaborazione che si basa sul reciproco interesse rivolto al mondo dello sport giovanile. La Virtus Verona ha più volte dimostrato di essere molto attiva in ambito sociale, mettendo questa allo stesso livello di quella agonistica. Poter contare su partner di questo livello è per noi molto importante, un attestato di stima che ci riempie di orgoglio e certifica ulteriormente l’attività che stiamo sviluppando, insieme ai nostri collaboratori, a livello provinciale, regionale e nazionale. Grazie quindi al presidente Fresco, al DG Campedelli e a tutta la Virtus Verona per essere veicolo di promozione dell’attività dei Centri Giovanili don Mazzi: insieme faremo tante belle cose!”
“Siamo orgogliosi” – ha evidenziato Diego Campedelli, Direttore Generale Virtus Verona – “di far parte anche quest’anno di un progetto così importante e autorevole come l’ABC dello sportivo dei Centri Giovanili don Mazzi. La Virtus Verona è un club da sempre attento ai valori e ai temi legati all’inclusione, alla formazione e alla crescita dei giovani e in questo caso ci sentiamo ancor di più coinvolti perché le attività si rivolgono a ragazze e ragazzi che hanno la stessa età degli atleti del nostro settore giovanile, il che ci fa sentire ulteriormente impegnati nel portare la nostra testimonianza”.